Nella scena naturale costituita dagli ampi archi e le pareti in mattoni della cripta della Scala santa a San Giovanni in Laterano si ricava il palcoscenico del teatro Sala Uno; una studiata illuminazione la rende suggestiva e adatta a ricordare l’ interno di un palazzo reale inglese del quindicesimo secolo dove la lotta per il potere è fatta di intrighi di corridoio, alleanze mutevoli, tradimenti, agguati. Alla scenografa Lucia Berardinelli è stato sufficiente all’inizio porre in piedi su due file prospettiche sei bare a sezione quadrata color lamiera, ognuna con uno scarico a forma di croce per suggerire allo spettatore che di quella lotta il protagonista sarebbe stato il sanguinario Riccardo terzo. Franco Molè è fedele al personaggio scespiriano, a tratti malinconico e tormentato, indurito dalle umiliazioni e dalle rinunce vissute a causa della sua deformità, stratega feroce e spietato, mai soddisfatto dei risultati, a volte deluso dalla meschinità delle sue vittime. Eleonora Di Fortunato e Luigi Romagnoli che hanno curato traduzione e adattamento non si sono presi in fondo molte libertà e della dichiarata ambientazione nell’Inghilterra degli anni sessanta, con le lotte dei Mods e dei Rockers, per fortuna, non c’erano che le bellissime musiche dei Pink Floyd, dei Rolling Stones, dei Led Zeppelin, dei The Who. Efficaci ed originali i costumi disegnati da Stefano Cioncolini. Ventuno attori in uno spettacolo teatrale oggi sono un gran lusso per gli spettatori. Soprattutto se sono bravi, hanno esperienza, sono affiatati e non sono i soliti allievi dei corsi di teatro nel loro saggio finale. Franco Molè, Franco Barbero, Maurizio Greco e Paolo Perinelli hanno recentemente lavorato, col regista Claudio Boccaccini, nel Processo a Giordano Bruno ottenendo un analogo successo. Meritano una particolare menzione Silvia Brogi, Laura Milani, Andrea Pirolli, Simone Crisari e Sara Greco. Repliche fino al 13 febbraio 2005.
al teatro Sala Uno di Roma (RM)
