La nuova produzione di Madama Butterfly riprende un allestimento di successo che, curato da Stefano Monti nel 1993, è tornato in scena a Modena nel 2003 e in numerose occasioni in contesto internazionale, come ad esempio a Palma de Maiorca nel 2008, in Cina nel 2019 e a Bilbao nel 2022.
“Quando è stato concepito questo spettacolo, ho pensato di non fare una delle solite Butterfly tradizionali, fra le quali se ne sono viste anche di bellissime, e neppure di farla in maniera rigorosamente, filologicamente giapponese, cercando inutilmente di rincorrere una cultura che non conosciamo a sufficienza – spiega il regista -.
Mi piaceva invece l’idea di lavorare su un piano di ‘filtratura’ dell’oriente attraverso gli occhi dell’occidente. Nonostante i rimandi al Giappone siano molto consistenti e realistici in Butterfly, Puccini resta comunque un musicista italiano e la sua musica è occidentale anche se risente di forti influenze esotiche. Quello dell’opera resta dunque un Giappone immaginato dalla fantasia di un occidentale piuttosto che un Oriente reale”.